sabato 2 luglio 2011

Ferro boccia la possibilità di maggioranze alternative: "dall'opposizione nessun contributo"



   TIVOLI - Durante l’ultimo Consiglio comunale, questo sabato 25 giugno, il consigliere del Pd Andrea Ferro da un’interpretazione, ancora nuova, dei motivi dell’attuale stagnante crisi politica cittadina.
   “Signor Sindaco, signor Presidente, colleghi. Io non sono affatto stupefatto del suo intervento. Chi si illudeva che ci fossero le condizioni per un suo scatto d’orgoglio credo riponesse una speranza vana. E non perché non ci può essere anche, capiamoci, un momento, e anche in Consiglio comunale, in cui, diciamo, si va sopra le righe. Questo può succedere. Il problema caro Sindaco è che lei in questo anno abbondante si è specializzato nello sport del galleggiamento, e spesso sulla stampa e in Consiglio comunale lei fa mostra di questa sua capacità, ondeggiando da Nord a Sud, da Est a Ovest”.
  “ Io ho abbastanza chiaro – prosegue Fero – quello che sta succedendo, e lo dico con grande tranquillità. Dentro al Popolo della Libertà, che è il partito che dovrebbe essere la spina dorsale di questa maggioranza, c’è in atto una crisi politica che io penso nei prossimi mesi, non solo a Tivoli, scoppierà ancora più deflagrante, perché è evidente che siamo di fronte alla fine di una fase politica e se ne sta aprendo un’altra. E un sistema politico, quando sta per cadere, un partito quando dimostra chiaramente che sta alla fine, diciamo, della sua funzione strategica, perché è questo che sta avvenendo in questo Paese, mostra la sua faccia peggiore. Sono amplificate le impossibilità, l’incomunicabilità, e tutto diventa equilibrio fra le componenti e le correnti. Caro Sindaco io ho la netta impressione che dentro al Popolo della Libertà da mesi si combatta una lotta fra le componenti. Il suo grave errore, io credo, è che lei si è fatto parte della lotta di queste componenti, e invece di essere il Sindaco che fa sintesi nella sua coalizione e nel suo partito è parte in causa, e lei per questo non firma l’accordo che i partiti hanno trovato. E’ per questo che – fino a 48 ore fa? – il Popolo delle Libertà chiede l’azzeramento e lei non lo concede. Perché lei è parte della lotta delle componenti, degli equilibri, dei poteri, del Popolo della Libertà. Lei è una componente del Popolo della Libertà. E siccome, all’interno delle funzioni del suo partito, lei, da Sindaco, ha potuto, diciamo, avere collaboratoti, Assessori [“l’Assessore all’Urbanistica, l’Assessore ai Lavori Pubblici e l’Assessore ai Servizi sociali”, come chiarito poi da Andrea Napoleoni, Io Progetto Tivoli, nda], e altro, che fanno direttamente riferimento a lei, il rimpasto non lo fa perché non vuole cedere le sue quote di potere interno al Popolo della Libertà. Questa è una cosa che a mio parere traspare chiarissimamente. Il problema, caro Sindaco, è che siamo in un regime diverso, siamo con l’elezione diretta. Nei momenti in cui non c’era l’elezione diretta, quando forse la politica aveva anche qualche parola in più,  qualche possibilità in più, non l’opportunità, ma il problema di Gallotti Sindaco forse questa città l’avrebbe risolto già da qualche mese, con il cambio alla guida dell’amministrazione. Ma noi siamo in un regime di elezione diretta del Sindaco. E lei ha dimostrato in questi mesi, mettendosi parte nelle questioni del Popolo della Libertà e della maggioranza, che ha, a mio parere naturalmente, male interpretato la funzione di coordinamento, di sintesi, di capo di questa amministrazione e di fatto, come è del tutto naturale, di capo politico del Popolo della Libertà. Perché lei è il Sindaco, l’esponente amministrativo più alto in grado di un partito che è maggioranza in Consiglio comunale. E io penso che lei questa funzione non l’abbia esercitata, non l’abbia nelle corde, di più; non solo non l’ha esercitata perché non l’ha nelle corde, ma non l’ha esercitata perché non ha nessuna intenzione. Caro Sindaco, la questione della società civile va benissimo. Lei non può pensare che noi dimentichiamo che lei 10 anni fa ha fatto il Sindaco, che la sua famiglia è stata la famiglia fondatrice di Forza Italia a Tivoli, che suo fratello, che stimavamo tutti, è stato Senatore della Repubblica, che lei è stato candidato nel 2006 alle politiche. La questione della società civile, dell’imprenditore prestato alla politica è un bluff che non funziona più. Lei è pienamente nel quadro degli scontri interni del proprio partito; questo è il punto”.  
   E in conclusione aggiunge un ulteriore interessante spunto di riflessione. “Il problema vero, caro Sindaco, cari Consiglieri, è che mentre voi giocate agli equilibri delle correnti interne della maggioranza e al partito di maggioranza relativa, mentre c’è l’uscita dell’UDC che, oggi, come dire, ridà la disponibilità, come l’ha fatto pubblicamente nei giornali, a rimanere nel centro-destra, con una divisione anche strategica nella maggioranza di chi vede la possibilità di maggioranze alternative a quella che ha vinto le elezioni anche con il contributo, che io credo non verrà, ne sono certo, non verrà da nessuno degli esponenti dell’opposizione, ma è chiarissimo e è noto che quello che ha detto il consigliere Centani [Carlo Centani, Amore per Tivoli, nda] è vero, e cioè che in questa fase, in questi giorni alcuni esponenti anche di un certo spessore del Popolo della Libertà hanno lavorato per attrarre Consiglieri dal centro-sinistra, portarli nella maggioranza per fare coalizioni, più chiuse più larghe non mi interessa, ma comunque diverse da quelle che hanno vinto le elezioni”.
   Ma se il capogruppo ed il coordinatore della PdL, Raffaele Rossi e Marco Innocenzi, si affrettano a chiarire, rispettivamente, che nessun consigliere come nessun membro del coordinamento “si è mai adoperato per trovare soluzioni che non siano la maggioranza politica che è uscita dalle elezioni”; se non si tratta né di un consigliere né di un membro direttivo, chi potrebbe essere allora a cercare appoggi dall’opposizione?

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